Si trovano tra IL MOLO VESPUCCI e LA SPIAGGIA DI MARINA DI CASTELLONE.
Non ci sono notizie certe su questo grande sito archeologico che dovrebbe risalire al primo Secolo AC.
Si tratta di costruzioni sulle quale doveva esserci una villa di una notevole dimensione considerando che gli ambienti sono in tutto tredici di cui undici allineati sulla spiaggetta e due , di maggiori dimensioni e migliori rifiniture , più sporgenti e a contatto con il mare.
Potrebbero anche essere , come nel caso dei Ninfei Colagrosso e dei Criptoportici sotto la Villa Comunale, la parte terminale a mare di una villa posizionata più a monte dove nei primi anni del secolo scorso è stata ritrovata la grande Piscina Natatoria Dulcis di Nerva , attualmente nei depositi del Museo Nazionale di Napoli , e resti di una domus che furono sepolti dalla costruenda Via Vitruvio , come riferito nel mio post del 7 novembre 2015.
Queste strutture possenti poste in prossimità del mare e facenti parte di ville patrizie romane avevano lo stesso uso, anche se privato, delle strutture in legno o in muratura di oggi che noi chiamiamo “stabilimenti balneari”.
In pratica le parti superiori servivano per il godimento del mare e della spiaggia mentre le parti sostruttive (quelle che vediamo adesso) servivano per gli alloggi per il personale di servizio e per l’attività di allevamento pesci in apposite vasche in muratura a mare,chiamate dai romani “piscine”. Gli stessi ambienti al piano terra servivano altresì per lo stoccaggio dei materiali e delle attrezzature necessarie all’attività di piscicoltura. È molto probabile che quando queste rovine furono costruite il mare non fosse così vicino come adesso.
Lascia un commento